UN PAPA POVERO

Faccio un ragionamento da cattolico stupido ottuso che non sa riconoscere la differenza che c'è fra un cardinale e la stessa persona quando diventa Papa, ignorando così il “potere” dello Spirito Santo.
Trovo irresistibile però la tentazione di partecipare al totopapa.
Su tutti i cardinali ho una preferenza: Sean Patrick O'Malley, Americano, 67 anni, Francescano.
Potrebbe scegliere un nome nuovo e chiamarsi Papa Francesco.
Mi fa impazzire l’idea di un Papa povero.
Un Papa che, ancor più di Benedetto XVI, potrebbe riportare la Chiesa all’Essenziale, a quel Dio povero nato in una mangiatoia, a quel Dio che ai primi discepoli diceva di andare a giro senza soldi, con un solo vestito e di vivere di Provvidenza e Carità.
Un Papa che ha a cuore il Creato che è riflesso del Creatore.
Un Papa missionario, attento agli ultimi, agli emarginati, ai “lebbrosi” del nostro tempo ma anche alle povertà interiori che affliggono il cosiddetto occidente.
Un Papa americano che conosce molto bene lo schifo della pedofilia. Una piaga da estirpare a tutti i costi. Una piaga che comunque ha la sua radice sicuramente nel Divisore ma cresce e si moltiplica nella concupiscenza umana. Un concime acido che permette alla zizzania di fortificarsi. La zizzania si sa che ci sarà sempre, fino alla Rivelazione, ma è nostro compito fare in modo che ne nasca il meno possibile.
Per questo un Papa povero sarebbe fondamentale per attaccare alla base questa piaga. Riportare la Chiesa, in particolare il Vaticano, alla Povertà taglierebbe le gambe alla pedofilia. La pedofilia non nasce dall’omosessualità, come alcuni cardinali stupidi hanno detto, né dal celibato, come ottusi intellettuali professano. La pedofilia nel clero, come altri miliardi di gravi problemi, deriva dalla sete di denaro e di potere. Togli i soldi dalla Chiesa, togli il novantanove percento dei mali dalla Chiesa.
Detto questo, è ovvio che chiunque sarà il prossimo Papa, quello che conta è quanto potrà operare lo Spirito Santo nel suo cuore.
Che il Conclave sia davvero luogo di preparazione del cuore ad accogliere il volere dello Spirito e che non sia luogo di scambio di preferenze, interessi e favori.
Daniele Levis

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