una tavola di castagno
scuro,
un fiasco di buon vino rosso
puro,
un bicchiere di vetro
invecchiato.
La luce entra da dietro le
spalle,
taglia la stanza come un
fendente,
ormai il sole è rosso
radente,
la brezza par un volo di
farfalle.
La fronte sul palmo come a
dire
che non ne va una in modo
sano,
di già con il quarto regio in
mano
e ancor troppe carte da
scoprire.Daniele Levis
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