OGD: ORGANISMO GENETICAMENTE DIVERSO - 9^ PARTE - EUTANASIA

È un’eutanasia di massa. Ma eutanasia non vuol dire mica uccidere un uomo, non vuol dire mica uccidere un malato, anche se apparentemente incurabile.
Francis Bacon, filosofo inglese padre della parola eutanasia, si guardava bene dal promuovere l’omicidio. Ah già, ci sarà qualcuno fra di voi che preferisce parlare di suicidio assistito, così la nostra coscienza sembra più pulita. Bacon si guardava bene dal dire che bisognava uccidere i malati terminali.
Nel 1605 scrisse che era importante che i medici dessero una eutanasia, una buona morte, ai loro pazienti. Una buona morte. Non poteva immaginare che dopo tre secoli la sua teoria potesse essere travisata in malafede e applicata su milioni di malati ma anche su milioni di sani. Lui voleva che non ci fossero morti dolorose. Voleva che un malato che soffriva venisse sollevato dalle proprie pene non con la morte, ma con l’aiuto di droghe, medicine e semmai un po’ di quella medicina che sa di retorica ma che è sempre la migliore di tutte, ovvero l’affetto. Non ha mai parlato né di gas ne di veleni.
Circa quattrocento anni prima di Cristo, quindi non può essere additato di baciapilismo, non c’era ancora il Vaticano, duemilatrecento anni prima di Cesare Lombroso, Ippocrate scrisse nel suo famoso giuramento: “Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo”.
Vedete come la verità viene manipolata nel tempo. Dalla buona morte all'omicidio, dalla sterilizzazione all'aborto, il passo è breve, brevissimo.
Quando giochi ad essere Dio cammini su un filo sottile teso fra due grattacieli ed è facile, estremamente facile, cadere da una parte o dall'altra. Se ti va di culo cadi da solo, ma ahimè la storia dimostra che a cadere insieme a te, di solito, sono milioni di persone.
Daniele Levis
...continua...

     

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