OGD: ORGANISMO GENETICAMENTE DIVERSO - 13^ PARTE - MUNA

Vorrei raccontandovi la storia di una bambina: Muna.
Muna è nata a Geladi nel 2005. Geladi, per quanto il nome possa far pensare a posti freddi, è una città africana, etiope, della regione di Ogaden. È un luogo di guerra. Già dai tempi di quell'omino italiano, pelato, di medio bassa statura, che aveva manie di onnipotenza. No, non quello che state pensando, quell'altro. Quello che era amico di quel tipo con i baffetti. È incredibile quanti danni fanno gli uomini di medio bassa statura, pelati, che sono amici di uno con i baffetti. Comunque dal 1994 in quella regione si stima che siano morte per colpa della guerra circa cinquemila persone, ma ovviamente è una stima approssimativa.
Muna però no. Muna e il suo sorriso riescono a non essere sfregiati dalla guerra nonostante la scomparsa di molti amici e parenti. I parenti rimasti capiscono che l’unico modo per dare una speranza alla piccola è quello di avventurarsi in un lungo viaggio. Un viaggio che dal corno d’Africa possa portarli fino a Misurata, nella Libia liberata da Gheddafi. Da lì poi il salto per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo. Una nuova vita, difficile, ma sicuramente meno pericolosa di quella di Geladi.
E così Muna parte e arrivata a Misurata riesce a trovare uno scafista. Beh non era difficile. I risparmi di una vita finiscono in un barcone per salvare la propria figlia. Muna supera il Mediterraneo e arriva a Lampedusa. Da lì, dopo alcuni giorni difficili verrà trasferita a Palermo, poi a Roma, infine a Firenze. Muna dopo alcuni mesi viene adottata da una famiglia italiana. Diventa italiana a tutti gli effetti.
Non è facile. Una nuova cultura. Una nuova lingua. Senza più la sua amata famiglia di origine.
Ma l’amore dei suoi nuovi genitori fa tornare il sorriso che Muna aveva perso una volta partita da Geladi. Piano piano si integra nella scuola, nella sua città adottiva e…
Vorrei andare avanti ma purtroppo la storia di Muna non è questa. O meglio la storia di Muna non arriva fino a questo punto.
Muna in realtà non riesce ad integrarsi nella nuova scuola e nella nuova città. Muna non ritrova il suo sorriso. Muna non si adatta alla nuova lingua e alla nuova cultura. Muna diventa sì italiana ma non abbandona la sua famiglia di origine.
Muna, insieme alla sua famiglia, muore il 3 ottobre del 2013 a poco meno di un chilometro dalle splendide spiagge di Lampedusa. Quel Mediterraneo che rappresentava la porta della speranza è diventato invece il suo epitaffio. Per lei come per altri bambini e per molti altri adulti.
In realtà non so se era insieme alla sua famiglia. Non so neanche se si chiamava Muna. Io l’ho voluta chiamare così. Muna in arabo significa “Desiderio”.
Daniele Levis
...continua...

     

Commenti