OGD: ORGANISMO GENETICAMENTE DIVERSO - 14^ E ULTIMA PARTE - DESIDERIO

Ecco, vorrei proprio che dopo queste parole rimanesse dentro noi un desiderio. Solo quello.
Un desiderio di verità, libero da pregiudizi religiosi, politici, economici e egoistici.
Un desiderio di memoria, perché la storia come avete visto si ripete e se noi non impariamo dal passato non possiamo affrontare il presente.
Un desiderio di diversità, perché il diverso non spaventi più, perché non sia un peso ma un valore.
Un desiderio di coraggio, per opporsi a leggi o obblighi moralmente immondi rischiando la repressione, anche con gesti apparentemente piccoli, come quello del più grande direttore d’orchestra di tutti i tempi, Arturo Toscanini, che si rifiutò di dirigere l’inno fascista “Giovinezza”.
Una società che davvero voglia essere etichettata come civile deve regalarsi questo desiderio.
L’ipocrisia in malafede è un male enorme del nostro tempo. Ma peggio, molto peggio, è l’ipocrisia latente, quella che nemmeno sai di avere, molto più diffusa della prima. Quell'ipocrisia che ci fa dire che il nazismo, il fascismo, il comunismo, la sterilizzazione, la pena di morte e ogni sorta di soppressione del più debole sono pratiche o ideologie appartenenti al passato, al novecento.
Perché… Non è forse novecento quella flotta di disperati, ammassati sui barconi come sardine in una scatoletta, che quotidianamente traversa il mare in cerca della Valle Incantata?
Non è forse novecento quando scendiamo lo scalino del marciapiede per non passare vicino a un mendicante?
Non è forse novecento quando vediamo un Down e ci giriamo dall'altra parte?
Non è forse novecento quando un bambino viene ucciso nel grembo di sua madre?
Non è forse novecento quando emarginiamo un omosessuale?
Non è forse novecento quando un malato viene abbandonato nel proprio letto?
Non è forse novecento quando discriminiamo uno straniero?
Non è forse novecento quello che i carcerati devono subire nelle nostre galere?
Non è forse novecento quando la scuola prima e il lavoro poi ci considerano come numeri e non come valori?
Un desiderio, se riusciamo a farlo diventare vivo e reale, diventa un testamento che lasciamo alle generazioni future.
Un desiderio è un braciere vuoto che ho cercato di riempire con queste parole.
Adesso sta a me e a chi vorrà farlo accendere il fuoco.
Daniele Levis

     

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