A IDY DIENE

Idy Diene era un uomo che la mattina si svegliava presto e da Pontedera veniva a Firenze, un uomo che viveva la nostra Firenze più di molti fiorentini, un uomo che aveva lasciato la miseria della sua patria per cercare conforto in una terra straniera.
Il caso vuole che fosse amico e parente di quel Samb Modou ucciso, freddato da un pazzo razzista il 13 dicembre 2011 in piazza Dalmazia. Il caso vuole che avesse preso con sé la moglie e la figlia di Samb.
Idy Diene era un uomo che un altro pazzo ha ucciso, freddato nella nostra e sua Firenze. A lui, ai suoi cari e alla comunità senegalese va il nostro affetto e la nostra preghiera.

Questo giustifica quanto accaduto le scorse sere? Assolutamente no!
L'assassino venga assicurato alla giustizia. 
Chi ha messo a soqquadro Firenze e sputato al nostro (se pur pessimo) sindaco paghi. 
Trovo vergognoso che una persona che stimo, come Pape Diaw, capo della comunità senegalese di Firenze, dica che l'Italia (e quindi anche Firenze) è un paese razzista. Questa, caro Pape, è una grandissima boiata, e penso che lei lo sappia. Firenze non è razzista. Firenze è sempre stata accogliente e non violenta e sempre lo sarà. Così come un senegalese che ruba non fa dei senegalesi un popolo di ladri, un folle omicida fiorentino non fa di Firenze una città di razzisti.

Ciao fratello Idy.

"Guida i miei passi secondo la tua parola,
nessuna malizia prevalga su di me". (Sal 118,133)

   

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