PONTI DI "NON-GUERRA"

Sono per il disarmo, vengo da una cultura di sinistra e/ma ho lasciato ogni ideologia politica novecentesca appesa accanto alla corda che ha chiuso il sipario del secolo scorso. Detto questo...
Sento, vedo, leggo e percepisco uno "scandalizzamento" collettivo per quello che è successo stanotte in Siria, cosa che in altre occasioni non avevo percepito.
L'entrata in guerra di Trump di stanotte è perfettamente in linea con le politiche di Obama, Bush(s), Clinton, etc... Trump ha fatto quello che la maggioranza di noi "occidentali" voleva, e lo volevano anche molte persone che al risveglio di stamani si sono scandalizzate e indignate: distruggere quello schifoso criminale di Assad dopo quello che aveva fatto pochi giorni fa. Il problema è che la situazione è un capellino più complessa di una partita a PsycoRisiko.
Che Assad sia uno schifoso criminale è fuori discussione ma è anche fuori discussione che senza di lui l'Isis sarebbe oggi molto più forte. Di conseguenza un attacco in Siria (stile Iraq o stile Libia) scatenerebbe (lo ha già fatto) l'ira della Russia e rischierebbe di destabilizzare da una parte l'equilibrio, già precario, all'interno dell'ONU, dall'altra una regione, quella dell'Africa del Nord e del Vicino/Medio Oriente, già martorizzata da millenni di lotte e guerre di ogni tipo.
Ma allora bisogna intervenire in Siria? Sicuramente va fatto, ma la strada da seguire non potrà e non dovrà essere quella della guerra e delle armi, mai più.
L'azione dell'America di Trump è in linea, quindi, con le idee (pessime) e le dichiarazioni della campagna elettorale, cosa lodevole, ma è anche in contrapposizione con il personaggio che lui poteva rappresentare nella politica americana. Lui poteva e doveva essere fuori dagli schemi e in molti ambiti ci sta riuscendo. Per essere fuori dagli schemi ed essere un punto di discontinuità nella politica estera, però, bisogna abbandonare le armi, distruggere i muri, costruire ponti, ponti, ponti... Ponti economici, ponti umanitari, ponti diplomatici, ponti di "non-guerra", ponti verso il futuro... ponti che i due più grandi partiti americani, temo, non saranno mai in grado di costruire.
     

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